Immigrati, il consiglio provinciale "emigra" in Regione


RIMINI - Per il consilgio provinciale degli immigrati è tempo di bilancio. L'occasione la offre la rielezione alla carica di presidente dell'albanese Alban Kraja, che martedì sera è stato riconfermato nella carica che ricopre dal 19 maggio 2002. Rieletto all'unanimità dagli undici consiglieri del parlamentino degli immigrati, Kraja si appresta ora a portare avanti il proprio mandato avendo in programma vecchi e nuovi obiettivi. Tra le novità, un'iniziativa che va oltre i confini della provincia e che potrebbe segnare un nuovo primato per il consiglio provinciale, già oggi novità assoluta nel panorama nazionale. "Abbiamo avviato una fase di collaborazione con la Regione - rivela Kraja - L'obiettivo è quello di porre le basi per l'istituzione di un consiglio regionale degli immigrati". Quanto invece al cammino finora intrapreso nella provincia di Rimini, Kraja e gli altri consiglieri continueranno anche nei prossimi sei mesi a lavorare lungo le direttive finora tracciate. Dunque un momento di bilancio, quello attuale. Cosa è successo in questi primi sei mesi di lavoro, chiediamo a Kraja? "Abbiamo posto le basi per la partecipazione di nostri consiglieri ai consigli comunali dei maggiori comuni della provincia. A Santarcangelo ciò è già avvenuto, mentre attendiamo si possa fare anche a Morciano, Riccione, Bellaria. Ma prima questi comuni devono cambiare i loro statuti". Progetti da realizzare a cui tenete in modo particolare? "La creazione del centro interculturale provinciale, che avrà sede a Rimini. Dovrà essere un centro che favorisce lo scambio tra culture. Abbiamo già il sostegno, anche finanziario, del Comune di Rimini (20 mila euro) e della Provincia (10 mila euro). Il progetto è stato accolto anche dalla Regione". Per chi è credente serve un luogo di culto: ci sono passi avanti? "Per ora no, però stiamo proseguendo il confronto con il Comune di Rimini, con il vice sindaco Melucci, sull'ipotesi di realizzare una moschea ma anche una pagoda per la numerosa comunità di cinesi". I problemi maggiori per gli immigrati della provincia? "Ai primi posti rimangno la casa, il lavoro, l'abusivbimso. Sono i temi che dobbiamo affrontare nella nostra quotidianità". E il rapporto tra riminesi e stranieri? "C'è ormai un obiettivo comune: l'integrazione. Ormai lo straniero non è più visto come un rischio. Onvece c'è un problema che ancora ci assilla: le difficoltà di ottenere la cittadinanza italiana, nonostante molti di noi siano in regola per averla".