3. Roma, Gasbarra propone un Consiglio provinciale dell'immigrazione di Paula Baudet Vivano (Migranews.net) 14 ott 03 Nell'ultima settimana si è fatto un gran parlare di voto amministrativo per i migranti residenti in Italia, anche in virtù delle polemiche scatenate nella maggioranza di governo dalle dichiarazioni del vicepremier Gianfranco Fini. Attualmente si discute sulla possibilità di una legge nazionale per coloro che sono in possesso della carta di soggiorno ma anche gli enti locali potrebbero agevolare il cammino dotandosi degli strumenti assicurati dalla riforma federalista che attribuisce potestà di autodisciplinarsi attraverso i singoli statuti. Molti Consigli comunali e provinciali stanno affrontando il tema della rappresentanza delle comunità di cittadini migranti e in questo senso va letto l'impegno assunto ieri pubblicamente dal presidente della Provincia di Roma, Enrico Gasbarra, di «costituire entro pochi mesi il consiglio provinciale dell'immigrazione mettendo insieme i 121 Comuni a cominciare dal Comune di Roma» onde agevolare il voto dei migranti, chissà, proprio per le prossime elezioni provinciali. In sinergia con questa strategia politica il governo della capitale voterà questo pomeriggio il regolamento per l'elezione dei Consiglieri aggiunti per il Consiglio comunale e per quelli municipali, secondo la proposta della delegata del sindaco alle Politiche della multietnicità, Franca Eckert Coen. Il presidente della Provincia e la delegata del sindaco di Roma hanno parlato dei rispettivi progetti al dibattito tenutosi ieri sera a Roma presso la Sala di Liegro della Provincia, dove sono state presentate esperienze già avviate di partecipazione e rappresentanza. Un consiglio dei migranti esiste già nella Provincia di Rimini dove i cittadini stranieri «da soggetti destinatari della beneficenza sono diventati finalmente soggetti e portatori di diritti» secondo le parole della presidente del governo romagnolo, Adriana Neri, che ha incoraggiato la Provincia di Roma a rivedere insieme agli stessi migranti la parte dello statuto locale che li riguarderà, prima di partire con le elezioni. Perché, come ha sottolineato senza troppi giri di parole il presidente del Consiglio dei migranti della Provincia di Rimini, Alban Kraja (eletto nel maggio 2002), «noi facciamo e gli italiani collaborano, questa è la nostra politica». L'obiettivo dichiarato della Provincia sarà agevolato dal lavoro di alcuni suoi sindaci come Antonino Lupi, primo cittadino di Monterotondo (800 cittadini stranieri residenti appartenenti a 87 diversi gruppi culturali), che si è dichiarato pronto a impegnarsi visto che «la cittadinanza si sta già confrontando sul tema della partecipazione». Nel corso del suo intervento al dibattito Lupi ha sottolineato che i problemi riguardanti i cittadini stranieri non si esauriscono solo con il voto amministrativo e che quindi bisognerà lavorare attivamente anche su altri versanti. Della revisione dello statuto provinciale, annunciata da Enrico Gasbarra, comincerà a occuparsi dal prossimo giovedì una commissione ad hoc, e si vedrà quanto i migranti, che sono intervenuti numerosi tra il pubblico al dibattito in Provincia, saranno coinvolti innanzitutto in questa modifica così come nel cammino a venire. Anche perché, come ha dichiarato Simonetta Crisci dell'associazione Senzaconfine, «resta ancora poco chiaro come incideranno il consiglio dell'immigrazione o i consiglieri aggiunti sul consiglio provinciale».