Gli immigrati finiscono sotto tutela

RIMINI (ag) - Due ore abbondanti per dirsi tutto quello che c'era da dire. Due ore al termine delle quali sarebbe stata prospettata la strada per ovviare a quello che per il presidente della Provincia Fabbri non sarebbe di certo un bell'affare: lo scioglimento per imposizione del Consiglio provinciale degli immigrati, cosa che gli consentirebbe di fare un articolo dello statuto del parlamentino. Ma che per la Provincia sarebbe una specie di autogol. E allora? Allora dall'udienza conoscitiva svoltasi ieri mattina in Provincia, è uscita la possibile soluzione: Alban Kraja e gli altri possono andare avanti, ma qualcosa deve cambiare. Così sarebbe spuntata l'idea di una commissione mista ("noi/loro"): capigruppo del Consiglio della Provincia e qualche consigliere degli immigrati. Una commissione che tanto per cominciare dovrebbe prendere in esame tutti quegli aspetti che evitino ulteriori passi falsi, o comunque incidenti, del tipo di quelli che si sono prodotti negli ultimi tempi, con gli attacchi reciproci tra i consiglieri immigrati e con la querelle scoppiata tra Alban Kraja e la Cisl. Lui, Alban Kraja, dal canto suo, su quest'ultima questione ha concesso un mezzo "mea culpa". Giocando addirittura d'anticipo, senza aspettare che la vicenda fosse posta da qualche capogruppo, avrebbe ammesso: "Non intendevo attaccare la Cisl, la mia è stata semplicemente una reazione emotiva nei confronti di un componente di quel sindacato che aveva chiesto lo scioglimento del consiglio". Una reazione di difesa insomma. "Sono soddisfatto di come è andata l'udienza - dichiarava Kraja ieri pomeriggio - ho spiegato quello che il Consiglio ha fatto fino ad oggi, facendo notare che siamo dei volontari. Un esempio? Ho calcolato che tra tutti abbiamo percorso 2800 chilometri per presenziare a incontri, anche in altri comuni: e tutto a nostre spese". Pretese di rimborsi? Di certo anche legittime, resta il fatto che a sentire alcuni capigruppo appare chiaro che la questione della presunta incompatibilità dopo l'apertura dell'agenzia "Mappamondo" non è stata 'dribblata'. Un po' tutti avrebbero riconosciuto che quanto meno la situazione che si è creata "indebolisce" l'istituzione Consiglio degli Immigrati. Ma la linea del codice di comportamento prospettato da Fabbri non trova consensi, a partire dalla presidente Adriana Neri.